
Lʼobiettivo dello strumento è finalizzato in particolare:
- ad aumentare il livello di competitività e la sostenibilità ambientale delle imprese attraverso la
ristrutturazione delle loro attività, il rimodellamento organizzativo, il trasferimento tecnologico
nonché la riconversione produttiva nellʼambito dellʼeconomia circolare e la transizione ecologica; - attrarre nuove attività:
- recuperare, in misura significativa seppur parziale, siti industriali o artigianali dismessi per effetto
della cessazione o dell’esaurimento delle attività produttive che vi erano state allocate
I contratti di sviluppo a valenza regionale possono essere proposti da:
- imprese di piccole, medie e grandi dimensioni ovvero consorzi di imprese e società consortili;
- imprese aderenti o che si impegnino ad aderire ad un contratto di rete per la realizzazione dello
scopo comune nello stesso definito.
Il contratto di rete deve configurare una collaborazione effettiva, stabile e coerente rispetto all’articolazione delle attività, espressamente finalizzata alla realizzazione del progetto proposto.
Sono ammissibili i contratti di sviluppo riguardanti le seguenti attività economiche (classificazione ATECO 2007):
– SEZIONE C;
– SEZIONE E, limitatamente alle attività:
o 37.00.00 «Raccolta e depurazione delle acque di scarico», limitatamente al trattamento delle acque reflue di origine industriale tramite processi fisici, chimici e biologici come diluizione, screening, filtraggio, sedimentazione ecc.;
o 38.2 «Trattamento e smaltimento dei rifiuti», limitatamente ai rifiuti speciali di origine industriale e commerciale; deve essere strettamente collegato al codice 38.3 e si intende riferito esclusivamente alle attività che comportano un trattamento e/o trasformazione industriale dei rifiuti. Sono, in ogni caso, escluse tutte le attività connesse: al conferimento a discariche o in acqua; interramento dei rifiuti; trattamento di rifiuti, smaltimento di rifiuti tossici e smaltimento dei rifiuti tramite incenerimento o combustione.
o 38.32 «Recupero e cernita dei materiali» limitatamente ai rifiuti speciali di origine industriale e commerciale.
– SEZIONE G, ad esclusione dei seguenti codici: 47.8 e 47.9;
– SEZIONE I, ad esclusione del codice 56.10.4 “ristorazione ambulante e gelaterie ambulanti”;
– SEZIONE J, ad esclusione della divisione 60;
– SEZIONE N, limitatamente alle attività:
o Divisione 79;
o 80.1 «Servizi di vigilanza privata»;
o 82.2 «Attività dei call center»;
o 82.92 «Attività di imballaggio e confezionamento per conto terzi».
– Attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento, ad esclusione della divisione 92;
– SEZIONE S, limitatamente alle attività:
o 96.01.1 “Attività delle lavanderie industriali”;
o 96.04 “Servizi dei centri per il benessere fisico”.
Inoltre, risultano inammissibili i seguenti settori:
– Settore siderurgico;
– Settore del carbone;
– Settore delle fibre sintetiche;
– Settore dei trasporti;
– Settore della costruzione navale
IL CONTRATTO DI SVILUPPO
Le proposte di Contratto di Sviluppo Regionale possono avere ad oggetto uno dei seguenti programmi di
sviluppo da realizzarsi sul territorio della Regione Basilicata:
- Programma di sviluppo industriale: deve riguardare un’iniziativa imprenditoriale finalizzata alla produzione di beni e/o servizi, per la cui realizzazione sono necessari uno o più progetti d’investimento ed, eventualmente, progetti di ricerca, sviluppo e innovazione strettamente connessi e funzionali tra di loro in relazione ai prodotti e servizi finali;
- Programma di sviluppo turistico: deve riguardare un’iniziativa imprenditoriale finalizzata allo sviluppo dellʼofferta turistica attraverso il potenziamento e il miglioramento della qualità dell’offerta ricettiva e, per un importo non superiore al 20 per cento del totale degli investimenti da realizzare, delle attività commerciali ed, eventualmente, progetti di ricerca, sviluppo sperimentale strettamente connessi e funzionali tra di loro in relazione ai prodotti e servizi finali;
- Programma di sviluppo commerciale: Il programma di sviluppo commerciale deve riguardare un’iniziativa imprenditoriale finalizzata allo sviluppo di progetti commerciali attraverso il potenziamento e il miglioramento della distribuzione commerciale e delle relative attività ed, eventualmente, progetti di ricerca, sviluppo sperimentale strettamente connessi e funzionali tra di loro in relazione ai prodotti e servizi finali. Il contratto di sviluppo deve essere di un valore minimo di 3.000.000,00€ e il contributo massimo concedibile è pari a 5.000.000,00€ di cui massimo 700.000,00€ per il progetto di ricerca, ove previsto.
il progetto di investimenti deve prevedere obbligatoriamente un incremento dei livelli occupazionali pari
ad almeno 5 nuove unità assunte per un investimento ammissibile compreso tra €3.000.000,00 e €8.000.000,00, ad almeno 10 nuove unità per un investimento ammissibile superiore a €8.000.001 e garantirli per almeno 36 mesi.
Gli investimenti produttivi devono essere finalizzati:
- alla realizzazione di nuove sedi produttive;
- allʼestensione (ampliamento) di sedi produttive esistenti;
- alla diversificazione della produzione di una sede produttiva con anche prodotti nuovi aggiuntivi o con il cambiamento fondamentale del processo produttivo complessivo;
- alla acquisizione di una sede produttiva esistente, di proprietà di unʼimpresa non sottoposta a procedure concorsuali;
- alla riattivazione e al trasferimento di impianti esistenti.
SPESE AMMISSIBILI
Sono ammesse ad agevolazione le spese relative a:
- suolo aziendale (massimo 10% del programma);
- sistemazioni del suolo e indagini geognostiche;
- Opere murarie e assimiliate e impianti (di cui massimo 30% per sistemazione uffici);
- Spese per progettazioni ingegneristiche, direzione dei lavori, valutazione di impatto ambientale,
oneri per le concessioni edilizie e collaudi di legge (massimo 5%); - acquisto opifici
- macchinari, impianti ed attrezzature varie, nuovi di fabbrica;
- programmi informatici commisurati alle esigenze produttive e gestionali dellʼimpresa;
- brevetti, licenze e know-how e conoscenze tecniche non brevettate concernenti nuove tecnologie di prodotti e processi produttivi;
- installazione, per sola finalità di autoconsumo, di impianti per la produzione e la distribuzione dellʼenergia termica ed elettrica allʼinterno dellʼunità produttiva fino ad una potenza nominale non superiore a 200 KW elettrici;
- (PER LE SOLE PMI) consulenze finalizzate alla redazione del business plan progetto degli investimenti produttivi e le relative consulenze tecniche (legali, parcelle notarili, perizie tecniche e finanziarie) solo se necessarie alla preparazione e realizzazione del progetto di investimento produttivo e nel limite massimo del 1,5% dellʼimporto del programma di sviluppo ammissibile ad agevolazione.
La realizzazione del programma di sviluppo o di una parte dello stesso può essere commissionata con la modalità del cosiddetto contratto «chiavi in mano» se rispettano determinate condizioni.
Le agevolazioni sono concesse nella forma del contributo a fondo perduto. La dotazione finanziaria complessiva è pari a 30.000.000,00€ così ripartita:
- 15.000.000,00€ a favore delle PMI;
- 15.000.000,00€ a favore delle grandi imprese.
Inoltre, sono applicate le seguenti intensità di aiuto in termini di ESL:
- per le grandi imprese un aiuto non superiore al 30% dell’investimento ammesso ad agevolazione;
- per le medie imprese un aiuto non superiore al 40% dell’investimento ammesso ad agevolazione;
- per le micro e piccole imprese un aiuto non superiore al 50% dell’investimento ammesso ad agevolazione.
SCADENZA
A partire dalle ore 9.00 del giorno 15/11/2022 sarà possibile presentare domanda di agevolazioni sulla misura dei Contratti di sviluppo di sviluppo a valenza regionale e lo sportello resterà aperto sino ad esaurimento fondi.