Cumulabilità della formazione finanziata con altri incentivi

La formazione finanziata rappresenta uno strumento prezioso per le imprese che desiderano sviluppare le competenze dei propri dipendenti senza gravare eccessivamente sul budget aziendale. Fondi interprofessionali, voucher regionali, bandi ministeriali o europei permettono di ottenere contributi, anche a copertura totale, per attività formative mirate.

Tuttavia, per sfruttare al massimo queste opportunità, è importante capire se e come la formazione finanziata possa essere cumulata con altri incentivi. La cumulabilità è un aspetto regolato in modo preciso e conoscere le regole permette di evitare errori che potrebbero comportare la revoca dei contributi o la restituzione delle somme percepite.

Cosa si intende per cumulabilità

Per cumulabilità si intende la possibilità di sommare, per uno stesso progetto o intervento, più agevolazioni provenienti da fonti diverse. Ad esempio, un’azienda potrebbe finanziare parte di un corso con un fondo interprofessionale e coprire le restanti spese con un credito d’imposta o un contributo regionale.

La cumulabilità è ammessa solo entro determinati limiti: l’ammontare complessivo degli aiuti non può superare la percentuale di spesa ammissibile stabilita dalla normativa di riferimento o dalle regole sul de minimis.

Le regole generali

A livello europeo, le norme sugli aiuti di Stato stabiliscono che la cumulabilità è possibile se l’importo complessivo degli incentivi, sommati tra loro, non supera l’intensità massima di aiuto prevista per quella specifica tipologia di spesa.

In ambito nazionale, ogni bando o misura di agevolazione indica chiaramente se la cumulabilità è ammessa e, in caso affermativo, entro quali limiti. Ad esempio, un avviso pubblico di un fondo interprofessionale può consentire il cumulo con incentivi fiscali, ma vietarlo con altri contributi diretti per la stessa attività formativa.

Esempi di possibili combinazioni

Un caso frequente riguarda il cumulo tra formazione finanziata e credito d’imposta per la formazione 4.0. In questo scenario, l’azienda può utilizzare il contributo del fondo per coprire parte del costo e calcolare il credito d’imposta sulla quota rimanente a carico dell’impresa.

Altro esempio può essere la combinazione tra voucher formativi regionali e fondi interprofessionali, sempre rispettando il limite dell’intensità massima di aiuto.

È invece vietato, in linea generale, coprire due volte la stessa voce di spesa con fondi diversi (double funding), cioè ricevere contributi distinti per la medesima quota di costo.

Gli aspetti pratici da considerare

Per sfruttare correttamente la cumulabilità, è fondamentale:

  • verificare fin dall’inizio le regole specifiche di ciascun incentivo;
  • pianificare la copertura finanziaria distinguendo con precisione le fonti di contributo e le spese imputate a ciascuna;
  • mantenere una tracciabilità completa dei costi e dei pagamenti;
  • conservare la documentazione giustificativa, utile in caso di controlli.

Questo approccio non solo evita rischi di irregolarità, ma consente anche di ottimizzare le risorse disponibili, riducendo al minimo la quota di investimento a carico dell’azienda.

Il ruolo della rendicontazione

La cumulabilità richiede un’attenzione particolare in fase di rendicontazione. Ogni ente finanziatore, infatti, può avere richieste documentali e tempistiche diverse.

Se un’attività formativa è cofinanziata da più fonti, occorre garantire che la documentazione fornita a ciascun ente sia coerente e dimostri chiaramente come le spese siano state ripartite. Una rendicontazione poco chiara può indurre sospetti di doppio finanziamento e ritardare o compromettere l’erogazione del contributo.

Vantaggi strategici della cumulabilità

Quando gestita correttamente, la cumulabilità permette alle imprese di massimizzare l’effetto leva degli incentivi pubblici. Questo significa poter realizzare programmi formativi più ampi o di maggiore qualità, investendo risorse proprie ridotte.

Inoltre, il cumulo con altri incentivi – ad esempio per l’acquisto di tecnologie o per l’innovazione di processo – consente di integrare formazione e investimenti materiali, creando sinergie che aumentano l’efficacia complessiva dell’intervento.

Conclusioni

La cumulabilità della formazione finanziata con altri incentivi è una possibilità concreta e vantaggiosa, ma richiede una gestione rigorosa e una conoscenza puntuale delle regole. Ogni progetto deve essere pianificato con attenzione, distinguendo in modo trasparente fonti e destinazioni delle risorse.

Così impostata, la cumulabilità diventa uno strumento non solo per risparmiare, ma per progettare percorsi formativi ambiziosi, capaci di supportare in modo strategico lo sviluppo delle competenze e la competitività dell’impresa. 

Avv. Vincenzo Pellettieri

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