Finanza Agevolata e cumulabilità degli incentivi: regole e opportunità

La finanza agevolata offre alle imprese una vasta gamma di strumenti per sostenere investimenti, innovazione, internazionalizzazione e sviluppo delle competenze. Contributi a fondo perduto, finanziamenti a tasso agevolato, crediti d’imposta e voucher rappresentano canali di sostegno che, se utilizzati correttamente, possono alleggerire in modo significativo il fabbisogno finanziario di un progetto.

Uno degli aspetti più interessanti – ma anche più complessi – di questo ambito è la cumulabilità degli incentivi, cioè la possibilità di combinare più agevolazioni per lo stesso investimento. Conoscere le regole e pianificare la strategia di accesso è fondamentale per sfruttare al meglio le opportunità senza incorrere in errori o sanzioni.

Cosa significa cumulabilità

La cumulabilità consiste nella possibilità di sommare, per uno stesso progetto, contributi provenienti da diverse fonti – nazionali, regionali o europee – al fine di coprire una quota più ampia delle spese ammissibili.

Non si tratta di una libertà assoluta: la normativa sugli aiuti di Stato stabilisce limiti precisi, in particolare legati all’intensità massima di aiuto. Questa percentuale, che varia in base alla tipologia di investimento, alla dimensione dell’impresa e alla localizzazione geografica, rappresenta il tetto massimo di contributo pubblico che può essere riconosciuto.

Il quadro normativo

A livello europeo, il Regolamento (UE) n. 651/2014 (cosiddetto Regolamento di esenzione per categoria) e le norme sul regime de minimis sono i riferimenti principali. Essi disciplinano sia le condizioni di ammissibilità sia le possibilità di cumulo tra agevolazioni.

In linea generale, è consentito cumulare incentivi che riguardano costi differenti dello stesso progetto, oppure incentivi che insistono sulle stesse spese purché, sommando gli aiuti, non si superi l’intensità massima prevista per quella misura.

A livello nazionale e regionale, ogni bando o misura stabilisce ulteriori regole specifiche: alcuni ammettono il cumulo con altri strumenti, altri lo vietano esplicitamente.

Esempi di cumulo

Un’azienda che investe in un nuovo macchinario 4.0 potrebbe:

  • beneficiare di un contributo a fondo perduto regionale per l’acquisto;
  • utilizzare il credito d’imposta per investimenti in beni strumentali previsto dalla normativa nazionale;
  • cumulare, se previsto dal bando, anche un finanziamento agevolato connesso all’operazione.

Allo stesso modo, un progetto di innovazione può essere sostenuto da un programma europeo e, in parallelo, da un contributo provinciale, purché i due strumenti rispettino i limiti di intensità e le regole di ammissibilità.

Attenzione al doppio finanziamento

Il principale rischio nella cumulabilità è il cosiddetto double funding, ovvero la copertura della stessa voce di spesa con due contributi distinti, eccedendo i limiti consentiti. Questa situazione, se rilevata in sede di controllo, può portare alla revoca totale o parziale degli incentivi e alla restituzione delle somme percepite, con applicazione di interessi e sanzioni.

Per evitarlo, è indispensabile pianificare con precisione le fonti di copertura e attribuire in modo chiaro ogni spesa a uno specifico incentivo, documentandolo in fase di rendicontazione.

Aspetti strategici

La cumulabilità non è soltanto una questione tecnica: può diventare una leva strategica per massimizzare l’impatto degli investimenti. Saper combinare in modo corretto più strumenti consente di realizzare progetti più ambiziosi, accelerare i tempi di realizzazione e ridurre l’esborso diretto dell’impresa.

Un approccio efficace prevede:

  • analisi preventiva di tutte le misure disponibili;
  • valutazione della compatibilità normativa e dei limiti di intensità;
  • definizione di un piano finanziario che integri le diverse fonti;
  • predisposizione di un sistema di monitoraggio e rendicontazione accurato.

La rendicontazione come garanzia

Ogni incentivo ha procedure di rendicontazione proprie, con documentazione richiesta, tempistiche e modalità di verifica diverse. Nel caso di cumulo, la gestione documentale diventa ancora più delicata: occorre garantire coerenza tra le informazioni fornite ai vari enti e dimostrare in modo inequivocabile come le risorse pubbliche siano state utilizzate.

Un archivio ordinato, la tracciabilità dei pagamenti e la separazione chiara delle spese imputate a ciascun incentivo sono elementi essenziali per superare senza problemi eventuali controlli.

Conclusioni

La cumulabilità degli incentivi nella finanza agevolata è un’opportunità che, se ben gestita, può aumentare significativamente la capacità di investimento delle imprese. Tuttavia, richiede competenza, pianificazione e attenzione costante alle regole.

Saper navigare tra normative, limiti di intensità e vincoli di rendicontazione significa non solo evitare errori, ma trasformare la finanza agevolata in una vera leva di crescita, capace di sostenere progetti complessi e di rafforzare la competitività sul mercato. 

Dott.ssa Brunella Cuccarese

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